martedì 31 dicembre 2024

SMART TV, SISTEMA DI SORVEGLIANZA DOMESTICO

 

Definendolo un "incubo per la privacy", il Center for Digital Democracy ha pubblicato un rapporto su come l'industria dello streaming televisivo si sia evoluta in un vasto apparato di sorveglianza degli spettatori basato sui dati, trasformando le TV delle persone in dispositivi di monitoraggio, tracciamento e targeting. Il rapporto include app popolari come YouTube TV e servizi di streaming come Disney +, Netflix e Amazon Prime e dispositivi smart TV 
Per scaricare il rapporto: 

Fonte: Maurizio Martucci giornalista indipendente https://t.me/MaurizioMartucci

lunedì 9 dicembre 2024

I RISCHI DELLO SMART WACHT

Molte persone sfoggiano al polso un assurdo quanto deleterio smart watch.

Per chi, come me,è un appassionato di orologi meccanici tali obbrobri sono un abominio. Lo scopo di questo articoletto però è un altro, e mi riferisco al rischio delle onde elettromagnetiche emesse da tali apparecchiature.

Il misuratore come possiamo vedere nel video evidenzia una emissione di 2,2 volt/metro. Questo campo elettrico non è piccolo se pensiamo che indossiamo l'orologio per diverse ore al giorno (e qualcuno anche di notte) a contatto diretto con il corpo! L'organismo non può non risentire di questa ingerenza elettromagnetica costante!

Ma il gioco vale la candela? Assolutamente no. Ci mettiamo in un terreno rischioso solo per vedere i messaggi e le notifiche un istante prima del cellulare?

Siamo alla senescenza cognitiva!

Il consiglio è di usare un orologio al quarzo, o meglio ancora acquistare un vero segnatempo, un orologio meccanico totalmente privo di emissioni!

In questo caso è usato un semplice rilevatore di radiofrequenze: un apparecchio che rende udibili le OEM, le onde elettromagnetiche!

Si sente il rumore fastidiosissimo che emette lo sgorbio al polso.

Quella mitraglia è esattamente la trasduzione sonora delle OEM che riceve il polso e quindi il vostro corpo (24h su 24h)!

Nonostante l'organo vestibolare delle orecchie non percepisca il suono, credete sul serio che le cellule non lo ricevano?

Molti camici bianchi ridicolizzano l'impatto dell'inquinamento elettromagnetico sulla salute umana, come mai allora sempre più persone diventano elettrosensibili?

PS: Ovviamente nello smart watch non è possibile disabilitare la funzione Bluetooth dell'orologio, quindi l'emissione è costante e perenne!!


Fonte: Disinformazione.it

giovedì 28 novembre 2024

ALEXA IN CASA, SAI COSA TI IRRADIA ADDOSSO?


Per privacy, qualcuno s'è interrogato sull'Intelligenza artificiale spiona, che cattura e diffonde dati con Alexa fin dentro casa. 

Adesso però bisogna interrogarsi anche sugli effetti sanitari del wireless: in questo video si vede chiaramente come l'assistente personale di Amazon ogni 30 secondi emette anche 1.000 microwatt, pure senza diffondere musica. 

Tutto elettrosmog che potrebbe sommarsi ad eventuali Wi-Fi e/o stazione radio base nelle vicinanze, radiofrequenze gettate addosso al corpo di chi è nelle vicinanze 

Fonte: Maurizio Martucci giornalista indipendente 

lunedì 25 novembre 2024

domenica 3 novembre 2024

lunedì 21 ottobre 2024

Sostituzione

In Germania un "robot-chef" lavora h24 per dare da mangiare a tutti

Nella clinica universitaria della città tedesca di Tubeng si può mangiare in qualsiasi momento della giornata: qui, infatti, lavora un robot - chef senza sosta.

Il robot in questione può preparare un pasto con ingredienti già tagliati e se necessario anche da frigorifero, fornendo piatti pronti in pochi minuti.

I loro clienti, pazienti e personale della struttura ospedaliera, che possono scegliere tra cinque piatti diversi per 6-8,70 euro.

Fonte: Tutti i fatti

martedì 8 ottobre 2024

Specchio, specchio delle sue brame...

In Canada hanno inventato la Sylvox Waterproof Mirror TV, una TV impermeabile che può trasformarsi in uno specchio.

Neppure quando ti rilassi nella vasca di acqua calda sfuggi all’onnipresenza degli schermi. 

Che mondo assurdo…

Fonte: Enzo Di Frenna giornalista indipendente e scrittore self publishe

giovedì 3 ottobre 2024

lunedì 9 settembre 2024

IL POTENZIALE NEMICO CHE TUTTI ABBIAMO IN CASA : IL ROUTER

 LIBERTÀ E DEMOCRAZIA • 7 settembre alle 18:13

Siete seduti sul divano a guardare la vostra serie tv preferita. Fuori è buio, ma niente può farvi paura: avete da poco installato un sistema d’allarme all’avanguardia, le vostre finestre sono protette da pesanti grate e in giardino scodinzola un cane di 50 kg. E se vi dicessimo che in realtà nel vostro ideale castello c’è una breccia aperta attraverso cui il nemico può passare indisturbato?

Ora immaginiamo che di notte suonano insistente al citofono e andando ad aprire vi ritrovate dei poliziotti molto arrabbiati che entrando in casa vi chiedano di consegnare tutti i dispositivi elettronici e venite sospettati di essere un pericoloso cyber criminale. Solo dopo scoprirete che gli investigatori sono arrivati a voi perché, in effetti, u pericoloso cyber criminale risultava connesso proprio dal salotto di casa vostra.

Qualcuno di voi ha mai cambiato la password del Wi-Fi che si trova scritta sull’etichetta attaccata sul fondo o sul retro del router? Siamo pronti a scommettere che almeno nell’80% dei casi la risposta sarà “NO”. La giustificazione, stavolta nel 99% dei casi, sarà “è una password lunga e complicata, è impossibile ricordarsela a memoria, quindi è sicura”. Risposta sbagliata.

Il solo fatto che sia preimpostata dovrebbe spingervi a farvi qualche domanda ma, soprattutto, qualche considerazione apparentemente banale. Quale? Ve ne suggeriamo una: se è preimpostata, è molto probabile che non sia segreta.

E non essendo segreta, è possibile, anzi sicuro, che qualcuno nel mondo ne sia a conoscenza e quindi, potenzialmente, sia in grado di collegarsi alla nostra Wi-Fi domestica. Magari non accadrà mai, o forse, qualcuno potrebbe approfittarne per compiere dei reati informatici e risultare connesso da casa vostra.

Queste password apparentemente tanto sicure, vengono generate da un algoritmo. E se per qualche ragione un estraneo conoscesse quell’algoritmo sarebbe in grado di ricostruirle. Fantascienza? Chiamatela come meglio credete. Fino a 10 anni era fantascienza immaginare l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni.

Dunque, permetteteci di darvi un consiglio non richiesto: cambiate la password del vostro router. In base al vostro operatore, troverete le istruzioni nella scatola originale del router. Se non l’avete conservata, internet vi darà tutte le risposte che cercate.

Gianluca Zanella

Fonte: https://it.insideover.com/tecnologia/ce-labbiamo-tutti-in-casa-ma-lo-sottovalutiamo-il-router-potenziale-nemico-domestico.html

mercoledì 4 settembre 2024

LAMPADINE A LED "INTELLIGENTI"

 

Indipendentemente dal fatto che si presti o meno attenzione all'illuminazione ambientale, l'illuminazione potrebbe prestare attenzione agli esseri umani.

I prodotti tecnologici di Google o Amazon nella casa, funzionano come dispositivi di sorveglianza e comunicano tra loro tramite la tecnologia 5G.

La ragnatela che emette radiazioni a microonde consentirà a Big Data/Big Telecom e Big Brother di catturare ciò che accade dentro e fuori casa in ogni momento della vita.

Il 5G non ha quasi nulla a che fare con il miglioramento della vita umana; si tratta di controllare la vita, commercializzare prodotti e raccogliere i dati personali, con l'intelligenza artificiale, per scopi non dichiarati.

Al prossimo acquisto di un dispositivo "intelligente", ricordiamo che il prodotto non è il dispositivo, il prodotto siamo noi esseri umani, la nostra vita, i nostri dati personali.

domenica 4 agosto 2024

La voce del tuo dispositivo

Bloomberg: Meta offre milioni di dollari agli attori di Hollywood per usare la loro voce nella loro intelligenza artificiale

Meta ha offerto contratti da un milione di dollari agli attori di Hollywood per poter usare la loro voce nei loro prodotti di intelligenza artificiale (AI), riferisce Bloomberg, citando persone che hanno familiarità con la questione.

Attualmente la compagnia sarebbe in trattative con le attrici Judi Dench e Awkwafina e con l'attore Keegan-Michael Key.

Fonte: L'AntiDiplomatico

mercoledì 17 luglio 2024

robotaxi

A Phoenix, negli Stati Uniti, la polizia ha fermato un robotaxi Waymo perché passava con il semaforo rosso e guidava nella direzione opposta

Ma c'è una sfumatura: non c'era nessuno nella cabina e il poliziotto ha dovuto comunicare con il servizio di supporto tecnico.

Il computer di bordo del robotaxi si è rivelato accomodante: è entrato nel parcheggio e si è fermato per dare al poliziotto l'opportunità di controllare tutto e comunicare con il servizio di ispezione


Fonte: Biblioteca Contemporanea 

lunedì 20 maggio 2024

CITOFONO CHE DECIDE CHI DEVE ENTRARE (E CHI NO)

VIVERE TRA I SENSORI NELLA CASA DOMOTICA

Intreccia con Intelligenza artificiale e wireless i dati biometrici (cioé il volto) e l'impronta digitale (il dito) di chi suona il campanello. Dopo l'installazione degli Smart Meter per la gestione da remoto dei consumi, anche l'accesso in casa diventa connesso. 

L'algoritmo potrà impedirne l'ingresso (es. morosi del mutuo) esattamente come l'accensione di un'automobile senza conducente sarà impossibile (es. se non paghi la rata della finanziaria). 

Fonte: Maurizio Martucci

mercoledì 15 maggio 2024

SMART OBJECTS E SCHIAVITÙ DIGITALE

 

Se il servizio è gratis, il prodotto sei tu! Benvenuti nelle nuove gabbie: dove le masse di plebei straccioni sono neo-schiavi, spremuti come arance mature dal mercato digitale, imprigionati dentro ai “feudi immateriali” dei signori delle big tech.

Ma con l’arrivo dei sistemi IOT (smart objects) nelle nostre case il dominio dei signori del silicio si espande ancora, adesso non solo capitale e lavoro vengono erosi dai signori dell’informazione, non solo i cittadini-consumatori sono ridotti a flussi di dati commerciabili e soggetti al capitalismo della sorveglianza, adesso, con l’avvento degli oggetti intelligenti non saremo neanche più proprietari dei beni di consumo che acquistiamo.

Nell’epoca del capitalismo immateriale, il software comanda l’hardware, chi governa il software gestisce l’hardware, perciò gli smart objects che acquistiamo compresi veicoli elettrici, elettrodomestici, intelligenti ecc. ecc. non sono di “nostra proprietà” almeno nel senso tradizionale del termine. Spieghiamoci bene. Scrive Quintarelli:

«Nel 2015 John Deere, il più grande produttore mondiale di trattori (quelli verdi), in un documento indirizzato all’ufficio statunitense del copyright ha sostenuto che gli agricoltori non possiedono più i loro trattori, almeno non in senso tradizionale. Il motivo è che il software è una componente essenziale dei trattori moderni e riguarda ogni aspetto del loro funzionamento; questo software però non è di proprietà degli agricoltori, che ne hanno solo una licenza d’uso, nel momento in cui acquistano il il trattore, che dal punto di vista del produttore è una specie di grosso robot a comando umano. Sempre nel 2015 la General Motors ha sostenuto che le sue auto sono reti informatiche mobili del cui software essa mantiene i diritti, che concede in licenza d’uso a chi acquista(a questo punto un termine improprio) un’automobile.»*

Come abbiamo spiegato gli “oggetti smart “che acquistiamo non sono “nostri”, ma ce ne viene concesso l’uso. Perciò paghiamo per qualcosa che non ci appartiene e che non è di nostro dominio e sotto il nostro dominio, perdiamo così capacità decisionale (questi oggetti funzionano e “comunicano-tra-loro indipendentemente da noi) e paghiamo per dei beni che invece di essere sotto il nostro dominio, dominano le nostre vite, scelgono per noi e funzionano come ed in base a quel che decide il proprietario del software.

Spiega Quintarelli: «Le persone sono abituate a guardare ai prodotti e ai servizi secondo la loro dimensione visibile, cioè quella materiale. Si fa una certa fatica a notare che la componente di valore della loro dimensione immateriale, sta costantemente aumentando, tendendo a costituire il maggiore fattore di differenziazione e la maggior fonte di valore aggiunto - e conseguentemente la maggior fonte di valore aggiunto - e conseguentemente la maggior fonte di limitazione dei diritti degli utenti, non più pari a quelli intrinseci del materiale.»*

Quindi andiamo verso un’ulteriore perdita di sovranità, di libertà, di diritti, di autonomia, di privacy. Pian pianino tutto ciò viene eroso, le nostre vite, le nostre stesse identità diventano digitali perciò diventano dati gestibili dall’esterno. 

Noi esistiamo se siamo inseriti nel sistema dei database e delle piattaforme immateriali e se chi gestisce tali sistemi concede a noi di accedere al nostro doppione digitale con cui siamo loggati sulla Rete, ma possiamo venire depennati e disabilitati con un click in ogni dove e quando esattamente come gli smart objects che ci vengono dati in concessione possono smettere di funzionare o possono funzionare indipendentemente dalle nostre scelte come e quando decide il proprietario del software che concede il proprio oggetto in utilizzo a noi schiavi digitali.

Se il veicolo automobilistico intelligente che abbiamo acquistato rileva un problema siamo costretti a portarlo dal meccanico o da chicchessia e se non lo portiamo, anche se il veicolo funziona ed il danno è innocuo, il software può decidere di bloccare il veicolo e noi non possiamo più utilizzarlo. 

Non siano più padroni nemmeno di ciò che paghiamo di tasca nostra. Tutta questa situazione in cui la dimensione immateriale logora, erode e sostituisce la dimensione materiale rendendola strettamente dipendente e subordinata ad essa segna la nascita e lo sviluppo di quelli che non sono altro che feudi digitali.

di Francesco Centineo

*Stefano Quintarelli Capitalismo Immateriale edito Bollati Boringhieri cit. pag. 32; pag. 33
**Stefano Quintarelli Capitalismo Immateriale edito Bollati Boringhieri cit. pag. 35

Fonte: sfero

lunedì 8 aprile 2024

La grande sostituzione

Se scrivi come un robot o utilizzando chat gpt, il minimo che ti puoi aspettare è che prima o poi ti sostituiscano proprio con un robot: non si ammala, non sciopera e lavora h24 sette giorni su sette.

Robot per robot, a quelli in pelle preferiranno sempre il modello sintetico.

Fonte: Giorgio Bianchi Photojournalist

Ancora una volta, smentite le previsioni della blasonatissima London School of Economics. E, così, anche in Europa, si licenziano i giornalisti sostituendoli con l’Intelligenza artificiale. “Giornalisti” per modo di dire in quanto a cercarsi le notizie oramai non c’è quasi più nessuno essendo, nelle redazioni, tutti impegnati a diffondere – adattandole al target culturale di specifici segmenti dei lettori o telespettatori – le chiacchiere e le fake news create e diffuse a livello planetario da un pugno di agenzie di stampa.

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martedì 12 marzo 2024

Elettrici = ecologici

furgoni elettrici della polizia francese alimentati da generatori diesel

sabato 2 marzo 2024

Conflitto

Ridiamoci sopra, ma questo potrebbe accadere con le deficienze digitali dell'IA?

venerdì 23 febbraio 2024

LA TRANSIZIONE DIGITALE




Pediatria a Bassano, arrivano 4 robot assistenti per i bambini. 
Uno è ispirato al cantante Elio (e le Storie tese)
L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Padova
Giovedì 18 gennaio 2024
NORDEST > VICENZA-BASSANO

BASSANO DEL GRAPPA - Si chiamano i-Elio 2.0, Mammolo, Pisolo e Dotto: sono 4 avveniristici robot che oggi pomeriggio, 18 gennaio 2024, hanno invaso pacificamente la Pediatria dell’ospedale San Bassiano regalando sorrisi e un’esperienza da ricordare ai piccoli pazienti ricoverati nel reparto. Non si pensi però a dei semplici giocattoli: i dispositivi portati in reparto sono infatti degli “assistenti pediatrici”, ovvero robot progettati per ridurre i livelli di ansia e di stress nei bambini ricoverati in ospedale, ma anche per favorire la relazione nei casi di difficoltà di comunicazione. 

LA TRANSUMANISTA TRANSIZIONE DIGITALE NON AVANZA SOLO NEGLI OSPEDALI
Principalmente i luoghi pubblici: ospedali, scuole, uffici, pubbliche amministrazioni, ma anche case di cura e università. Sono questi i siti sensibili dove i transumanisti stanno inserendo robot, pagamenti elettronici, Intelligenza artificiale, digitalizzazione esclusiva.

A seguire i luoghi privati gestiti dalle multinazionali o da grosse catene, come negozi, supermercati senza cassieri né casse.

In mezzo, tra pubblico e privato, i territori, le città, in transito per le Smart cities con telecamere e sorveglianza da remoto.

Stanno cambiando la società civile per poi proseguire nel cambiamento dell'umanità, dal 5G al 6G, dall'Internet delle cose all'Internet dei corpi.

RESTIAMO UMANI

Fonte: Maurizio Martucci giornalista libero https://t.me/MaurizioMartucci

giovedì 18 gennaio 2024

LE LEGGI DELLA ROBOTICA

Il premier cinese a Davos: "Gli esseri umani devono controllare le macchine, non il contrario"

La formazione di standard etici per l'intelligenza artificiale dovrebbe essere inclusa nell'agenda degli incontri BRICS del 2024. Questa è la volontà manifestata dal Presidente russo Vladimir Putin.


Le tre leggi della robotica sono state formulate dal biochimico e scrittore sovietico (naturalizzato statunitense) Isaac Asimov nel 1942, nello stesso racconto in cui appare per la prima volta la parola "robotica" (Runaround, incluso nella raccolta I Robot, pubblicata nel 1950). Esse regolano il funzionamento del cervello dei robot:

Un robot non può recare danno agli esseri umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno.

Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, tranne nel caso che tali ordini contrastino con la Prima Legge.

Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, purché ciò non contrasti con la Prima e la Seconda Legge.

In I Robot e l’Impero (1985), Asimov aggiunge poi la Legge Zero, che però è accettata solo dai robot più sofisticati. Questa legge è anteposta, in ordine di importanza, alle altre, permettendo una maggiore efficienza ai robot:

Un robot non può recare danno all’Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l’Umanità riceva un danno.

 

Fonte: areeweb

Ora è facile dire che serve una regolamentazione (legge) per evitare che IA diventi pericolosa per gli umani ma, bisogna ricordare che le leggi le fanno gli umani, per gli umani. Non sono gli umani che devono essere normati, non è l'umanità, intesa sia come collettività e sia come caratteristica intrinseca agli esseri umani, che deve essere regolamentata. 
Asimov ci insegna che sono i robot e l'intelligenza artificiale che devono essere normate e  che hanno bisogno di regole certe. Ma Asimov era uno scrittore di fantascienza, nella realtà ci sono interessi politici, economici e di potere, che purtroppo e in modo innaturale e contraddittorio, hanno precedenza sull'UMANITA!

martedì 16 gennaio 2024

INTERNET IN OGNI COSA

Se oggi per caso gli esseri umani svanissero dalla Terra, il mondo digitale continuerebbe a ronzare vivacemente. Le videocamere che controllano le strade da Pechino a Washington continuerebbero a trasmettere video in streaming. I camion a guida autonoma continuerebbero a trasportare il materiale di una miniera australiana.

Questa è l’epoca dello IOT, presto 20 miliardi di oggetti cyberfisici popoleranno il globo nonostante 4 miliardi di individui siano ancora disconnessi. Questo dà il metro dell’epoca in cui viviamo e dello spirito che permea i tempi: una allucinazione collettiva in cui le masse riempiono le loro vite di dispositivi tecnologici convinte di migliorare le proprie esistenze.

Siamo spesso abituati a considerare internet come una architettura strutturata per le comunicazioni e le informazioni e rivendicarla come avamposto di libertà ma a tutti gli effetti internet è una rete di controllo materiale, grazie alla quale aziende private e governi interagiscono, istituendo una sorveglianza di massa sui cittadini

Siamo nel pieno dell’automatizzazione della società e sottomessi alle logiche degli algoritmi i quali “giocano un ruolo centrale nella società perché classificano, ordinano, discriminano, prevedono e danno punteggio a tutti gli aspetti della vita

Possiamo continuare a starnazzare sul web di voler essere liberi ma se non opponiamo quella che il filosofo Eric Sadin definisce la “politica del grande rifiuto” , disconnettiamo le nostre esistenze dall’infosfera e torniamo a con-vivere tutti insieme nel mondo fisico.

Fonte: Francesco Centineo

lunedì 8 gennaio 2024