Se oggi per caso gli esseri umani
svanissero dalla Terra, il mondo digitale continuerebbe a ronzare
vivacemente. Le videocamere che controllano le strade da Pechino a
Washington continuerebbero a trasmettere video in streaming. I camion
a guida autonoma continuerebbero a trasportare il materiale di una
miniera australiana.
Questa è l’epoca dello IOT,
presto 20 miliardi di oggetti cyberfisici popoleranno il globo
nonostante 4 miliardi di individui siano ancora disconnessi. Questo
dà il metro dell’epoca in cui viviamo e dello spirito che permea i
tempi: una allucinazione collettiva in cui le masse riempiono le loro
vite di dispositivi tecnologici convinte di migliorare le proprie
esistenze.
Siamo spesso abituati a
considerare internet come una architettura strutturata per le
comunicazioni e le informazioni e rivendicarla come avamposto di
libertà ma a tutti gli effetti internet è una rete di controllo
materiale, grazie alla quale aziende private e governi interagiscono,
istituendo una sorveglianza di massa sui cittadini
Siamo nel pieno
dell’automatizzazione della società e sottomessi alle logiche
degli algoritmi i quali “giocano un ruolo centrale nella società
perché classificano, ordinano, discriminano, prevedono e danno
punteggio a tutti gli aspetti della vita
Possiamo continuare a
starnazzare sul web di voler essere liberi ma se non opponiamo quella
che il filosofo Eric Sadin definisce la “politica del grande
rifiuto” , disconnettiamo le nostre esistenze dall’infosfera e
torniamo a con-vivere tutti insieme nel mondo fisico.
Fonte: Francesco Centineo