Entro il 2024, Samsung prevede di dotare tutti i suoi nuovi dispositivi consumer con microchip gestiti dall’intelligenza artificiale, per fornire funzionalità aggiuntive e aiutare i consumatori.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale negli elettrodomestici fornirà una visione artificiale, il riconoscimento vocale e l’integrazione con l’assistente vocale Bixby, consentendo ai dispositivi di rispondere alle domande degli utenti e di integrarsi con tutti i dispositivi domestici compatibili.
Inoltre, la nuova linea di dispositivi contribuisce allo sviluppo dell'ecosistema SmartThings, il sistema di casa intelligente proprietario di Samsung, dove tutto è gestibile da remoto con il proprio telefono cellulare (Samsung naturalmente).
Tuttavia, alcuni consumatori hanno espresso preoccupazioni in merito alla sicurezza e alla privacy (ma dai!! 😂) quando utilizzano elettrodomestici abilitati all’intelligenza artificiale che possono vedere, ascoltare, comunicare, prendere decisioni autonome ed essere controllati a distanza da Samsung.
Purtroppo la direzione del mondo è questa: stordimento digitale ovunque.
Negli Stati Uniti hanno iniziato a vendere “finestre digitali” che possono mostrarti qualsiasi vista fuori dalla finestra anche se fuori c'è brutto tempo, disastri e guerre
A Kiev pubblicizzano l’affitto di appartamenti con vista sugli “Shahed” volanti“. Vuoi guardare dal tuo appartamento come volano gli attentatori suicidi e i razzi?
Ci sono sul mercato sempre più
prodotti per le cosiddette smart homes, e sembra che il pubblico stia
lentamente adottando molti di questi dispositivi.
Dopo che in California i termostati
"smart" cambiavano la temperatura nelle case dietro
istruzione delle compagnie elettriche, senza che i proprietari
potessero farci nulla, quanto dovremo attendere per avere luci che si
spengono quando superiamo un certo consumo? O serrature che si
bloccano durante un lockdown?
I campanelli Ring di Amazon già hanno
visto moltissimi casi di video usati dalla polizia anche contro il
proprietario della casa, è incredibile quante persone accettino di
buon grado, e paghino anche, per avere strumenti di sorveglianza e
controllo dentro le loro case.
A Londra hanno messo barriere di ingresso al negozio Aldi, che si aprono solo se mostri un QR code personale.
Gli acquirenti di Aldi sono rimasti furiosi per il cambio di barriera: "Non tutti hanno uno smarphone!"
Faresti acquisti in un negozio senza cassa? Aldi's Shop&Go a Greenwich ha diviso i clienti.
Aldi ha aperto il suo primo negozio Shop&Go a Greenwich, Londra, all'inizio di quest'anno, dando ai clienti la possibilità di "semplicemente uscire" dopo aver fatto shopping nel supermercato discount.
Ma un visitatore di Londra è entrato nel negozio "cercando di comprare del cibo" e non si è reso conto del nuovo sistema.
Insoddisfatto di come funzionava il negozio, ha preso i social media per condividere un video. "Vado nell'Aldi locale, solo per sentirmi dire che per entrare nel negozio devo scaricare un'app e scansionare un codice QR".
Siamo
stati alla sede di Amazon ad incontrare Dave Limp, l'uomo che guida la
divisione hardware e i progetti speciali di Amazon. Gli abbiamo chiesto
quello che tutti da qualche mese si stanno chiedendo, ovvero perché
Alexa oggi non riesce ad essere come ChatGPT.
L’appuntamento
con Dave Limp è alle 9 del mattino, c’è tempo per un veloce caffè.
Siamo a Seattle, downtown, e la cameriera di Starbucks che ci prepara
l’americano sorride. Finalmente la città è tornata a vivere. Fatta
eccezione per lo Space Needle, la torre simbolo della città, quasi tutti
i grattacieli in questa zona sono parte di quella che potremmo definire
“Amazon Town”, una città dentro la città. I dipendenti di Amazon sono
tornati al lavoro proprio questa settimana, e prima di loro le strade
erano vuote: per quasi due anni hanno lavorato da casa.
Attorno alla 7th Avenue Jeff Bezos ha costruito il suo impero, e
proprio di fronte all’ingresso di “Day 1”, il building principale, ci
imbattiamo nella roulotte che distribuisce gratis banane a tutte le
persone che passano davanti, dipendenti e non. L’ha voluta Bezos, una
sorta di riconoscenza verso la città che lo ha accolto ma anche la
dimostrazione che ogni cosa in Amazon è stata studiata e pensata in
chiave efficienza. La banana è l’unico frutto che costa poco, ha un
contenitore naturale compostabile (la buccia), non deve essere lavato e
può essere mangiato a mani nude.
Dave Limp ci aspetta al quinto piano: è il Senior Vice President di
Amazon Devices & Services, ed è i vertice di una piramide composta
da decine di migliaia di persone che hanno dato vita ai prodotti più
noti di Amazon come Alexa, Echo, Kindle, FireTV, Ring, Link ed Echo.
Limp sta lavorando anche ai due progetti più ambiziosi di Amazon,
Project Kuiper, il competitor di Starlink nato per portare la
connettività nei posti dove ancora oggi arriva il rame (e la fibra
difficilmente arriverà) e Zoox, l’azienda che sta sviluppando i veicoli a
guida autonoma per la mobilità sostenibile cittadina.
Dave Limp, Senior Vice President di Amazon Devices & Services
Con una carriera iniziata in Apple, dove ha lavorato fino al 1996, e
una laurea in matematica e computer science, Limp è l’uomo giusto nel
momento giusto, quello dove l’intelligenza artificiale è diventata
oggetto di dibattito in tutto il mondo per le sue potenzialità ma anche
per le eventuali problematiche a lei connesse.
È anche l’uomo che può rispondere alla domanda che si stanno facendo
un po’ tutti negli ultimi mesi: perché Alexa non riesce ad essere come
ChatGPT? Possibile che Amazon, con le competenze che ha e gli ingegneri
che ha, non riesce a dare ad Alexa una intelligenza simile a quella del
motore che ha avuto negli ultimi mesi una diffusione impressionante?
Limp non è un uomo di marketing, è un informatico, e il suo approccio è diretto. “Oggi
tutti sono sorpresi dell’intelligenza artificiale. Chi ha provato
ChatGPT ha avuto una epifania, è rimasto sbalordito e sorpreso da quello
che si poteva fare. Io no, o meglio, ho vissuto questa crescita in modo
graduale anche perché già 14 anni fa utilizzavamo l’intelligenza
artificiale per il controllo delle frodi in Amazon. La mia epifania l’ho
avuta 18 mesi fa, molto prima della diffusione di ChatGPT, quando il
team di Alexa ha sviluppato un Large Language Model di 20 miliardi di
parametri e ho visto con i miei occhi cosa era in grado di fare questo
modello. Ero sbalordito.” ci spiega Limp.
Il riferimento è a Alexa TM 20B, dove TM sta per Teacher Model e 20B
sta per 20 billion, i miliardi di parametri utilizzati dal modello.
Amazon si è ispirata come base a GPT-3, ma l’ha esteso e lo ha
trasformato da architettura decoder-only ad architettura decoder -
encoder.
Cosa vuol dire questo? Alexa funziona analizzando una richiesta vocale e dopo averla capita attiva un intento: “Utilizza Apple Music per riprodurre una canzone di Mengoni” richiama l’intento “play-music” al quale vengono passati parametri come Apple Music e Mengoni.
Il nuovo modello Alexa Teacher Model, una volta allenato con una
combinazione di intenti e richieste, non solo è in grado di generare
automaticamente le possibili richieste per ogni intento, ad esempio per “get-news-update” genererà “Mi puoi leggere le ultime notizie dall’Italia”,
ma sarà in grado automaticamente di generare anche tutte le eventuali
richieste per quell’intento nelle lingue parlate da Alexa, senza bisogno
di farlo a mano. Un modello che scrive le istruzioni per migliorare se
stesso e per rendere Alexa più intelligente.
Il modello AI di Alexa stile ChatGPT non solo può rispondere, ma può anche creare istruzioni per migliorarsi
Già da 18 mesi Amazon ha quindi in casa un modello LLM che non solo ragiona allo stesso modo di ChatGPT, ma è in grado a sua volta di migliorarsi andando a coprire anche tutte le esigenze multi-linguistiche di Alexa.
Un modello particolarmente efficiente, che oltre ad essere unico
nelle sue funzionalità ha anche un impatto ambientale durante la fase di
addestramento cinque volte inferiore rispetto a quello di GPT-3.
Questo modello rappresenta un passo in avanti enorme per Alexa e per lo sviluppo di Alexa in tutti i linguaggi. “Pensate
ad una nuova funzionalità legata alla sveglia del vostro Echo Dot -
spiega Limp - grazie al nuovo modello possiamo sviluppare quella
funzionalità in inglese e dopo averla data in pasto ad AlexaTM 20B,
dall’altra parte, senza far nulla, esce la versione giapponese
perfettamente funzionante. Un po’ come un manuale di istruzioni: il
manuale lo scriviamo in inglese, e tutti coloro che conoscono l’inglese
sanno esattamente cosa devono fare e come. Il lato più affascinante di
questo teacher model è che lavora come una sorta di pietra di Rosetta ma
non sappiamo esattamente come funziona, sappiamo solo che funziona.”
Limp ci mette davvero poco a farci capire che Amazon non è affatto
indietro rispetto a GPT di OpenAI o a PaLM di Google, ma semplicemente
che per il modo in cui lavora Alexa non è pensabile oggi prendere una
intelligenza artificiale generativa, metterla dentro uno smart speaker e
pensare che vada tutto bene.
Ci fa l’esempio di una persona
che chiede ad Alexa di accendere le luci della sala da pranzo. Una IA
generativa potrebbe pensare che si tratti della sala dove si pranza di
solito, e quindi accende le luci della cucina. Lo fa una volta, lo fa
due volte e alla terza volta l’utente smette di usare quella
funzionalità. Esistono situazioni dove ci si può aspettare una minore
precisione, ma per alcuni aspetti Alexa ha bisogno di essere precisa al
100% e di eseguire alcune operazioni alla lettera, senza metterci troppa
astrazione. Si pensi ad esempio ai prezzi degli oggetti da acquistare a
voce, Alexa deve essere precisa nell’indicare un prezzo non può dare un
prezzo di stima in base alle informazioni che aveva quando è stata
allenata.
Limp ci spiega che molti modelli generativi vengono già usati per e
risposte di Alexa e che nei prossimi mesi vedremo Alexa diventare sempre
più intelligente, anche se bisogna capire che il tipo di funzionamento
che si chiede ad un assistente vocale è differente da quello che si
chiede ad un chatbot su computer, come ad esempio ChatGPT.
"Non si può prendere il modello di ChatGPT e metterlo dentro uno smart speaker"
Riflettendo sulle parole di Limp pensiamo subito alle differenze che
ci sono oggi quando viene fatta una richiesta ad Alexa e quando viene
fatta una richiesta a ChatGPT. La prima sta proprio nella richiesta, che
nel caso di Alexa viene fatta a voce: il dispositivo non manda l’intera
richiesta ai server, per questioni di privacy, ma si limita a capire
l’intento e ad estrarre alcuna parole chiave che servono per fornire la
risposta. ChatGPT, quando facciamo una richiesta, non parte da una serie
di parole e neppure da un comando vocale ma da una richiesta ben
precisa, richiesta che viene inviata per intero al server e motivo anche
di problematiche legate alla tutela dei dati e alla privacy.
Il secondo aspetto è proprio la risposta: ChatGPT può permettersi di restituire una risposta esaustiva sottoforma di testo, ma se la stessa risposta venisse ripetuta da Alexa a voce risulterebbe lunga e noiosa,
probabilmente le persone non l’ascolterebbero per intero. Ecco perché
il nuovo modello AlexaTM è ad oggi, secondo Amazon, il miglior modello
capace di sintetizzare informazioni e fare riassunti di informazioni più
lunghe: chi cerca una informazione vuole una risposta breve e coincisa.
Il modello LLM di Alexa è tra i migliori modelli esistenti in grado di riassumere testi
Infine c’è l’output, che nel caso di Alexa è vocale e nel caso dei
chatbot è testuale: un utente oggi legge il testo generato da ChatGPT a
mente utilizzando la sua voce, mentre nel caso di Alexa ascolta
informazioni con la voce di un altro, una voce sintetizzata simile ad
una voce naturale ma non perfetta.
Il manager di Amazon spiega che nel confronto con ChatGPT ci sono
aspetti dove Alexa use già vincente, anche perché oggi l’assistenza di
Amazon è in grado di fare cose che ChatGPT non può fare considerando che
il suo addestramento è basato su dati risalenti al 2021: “Se chiedo
ad Alexa quanto hanno fatto i Lakers ieri contro Golden State, chi ha
segnato più punti e quanti punti ha fatto Steph Curry Alexa è in grado
di rispondermi, ChatGPT fa scena muta”.
Limp ha capito che la nostra richiesta era leggermente differente, ci
interessa sapere quando Alexa, oltre a fare cose che ChatGPT non può
fare, sarebbe stata in grado di fare quello che oggi i chatbog
generativi sanno benissimo fare.
“Se volete che vi dica quando Alexa sarà in grado di raccontarvi
la storia di quella volta che il capitano Kirk ha incontrato i triboli
sulla stazione spaziale K-7 beh, prevedo un orizzonte temporale di 12 -
18 mesi” conclude Limp.
Un robot in ogni casa entro 5/10 anni
Per la terza volta, durante la nostra conversazione, viene citato
Star Trek. Ci prendiamo un momento di tempo per fare una ricerca su
Google, e scopriamo che nel 2017 Limp stesso, già a capo del team di
Amazon device, ipotizzava un futuro dove Alexa fosse in grado di fare
esattamente quello che può fare il computer di bordo in una serie di
fantascienza come Star Trek. Ripercorriamo a mente i passi fatti da
Amazon in questi anni per inseguire quella visione e riusciamo ad
annodare tutti i fili: Amazon sapeva, fin dal principio, che sarebbe
stato molto più difficile fare un computer che fosse in grado di reggere
una conversazione a voce rispetto ad un computer onnisciente. Ha prima
creato il miglior sistema per la comprensione vocale on-device, e
successivamente ha lavorato per entrare nelle case di tutti portando
prima i dispositivi Echo e poi la domotica.
La casa è per Limp
quello che l’Enterprise rappresenta per il capitano Kirk. Il bello
inizia adesso, perché Amazon ha già lavorato al modello generativo che è
in grado di sapere tutto e di rispondere su tutto, l’unica cosa che gli
manca è evitare di renderlo noioso con risposte lunghe, deve essere
discorsivo. Ci stanno arrivando.
Anzi, se pensiamo alla fantascienza la prima cosa che ci viene in
mente non è tanto un computer immobile, quanto un robot che risponde,
aiuta, sorveglia. Il primo si chiama Astro, e il nome non è casuale, ma è
solo un primo passo verso quelli che saranno i prodotti di Amazon per i
prossimi anni. “Abbiamo una teoria - ci dice Limp - potete essere
d’accordo oppure no, ma crediamo che da qui a cinque / dieci anni ogni
casa avrà un robot. Un robot che si muove, perché una lavastoviglie oggi
non è altro che un robot, capace di fare qualcosa al posto dell’uomo".
"Astro è un robot ricreativo - prosegue Limp - chi lo ha ordinato
lo ama, ma stiamo già guardando avanti e l’acquisizione di iRobot guarda
in quella direzione. iRobot è leader nel settore della pulizia
domestica e ha un reparto ricerca e sviluppo avanzatissimo sugli
algoritmi che servono per muoversi correttamente all’interno di un
ambiente domestico. Oggi ci sono Echo e Astro, domani ci saranno robot
ancora più utili capaci di reggere una conversazione e di mostrarsi
proattivi”.
Alexa è stata spesso criticata in questi ultimi anni, non ha portato i
guadagni previsti per Amazon e la divisione è stata colpita di recente
anche da alcuni tagli di personale, ma parlando con Limp abbiamo avuto
l’impressione che loro lo avessero sempre saputo che i primi anni
sarebbe stato così, che Alexa sarebbe stato questo che abbiamo oggi. Un
assistente che può far tanto, ma per certi aspetti ancora troppo
giovane.
Il sole è ormai alto su Seattle, e si riflette sulle biosfere volute
da Bezos di fronte al quartier generale di Amazon. Ci aspettano per
vedere le 40.000 specie di piante presenti, ma prima un ultimo saluto a
Limp e ad Alexa: “Lunga vita e prosperità”.
L'interno delle "bio-sfere" di Amazon: 40.000 specie di piante, posti per lavorare e un barFonte qui
Abito in mezzo alle risaie e per km non ci sono industrie metallurgiche o acciaierie/fonderie, questo è il particolato che si deposita sul terreno ormai da anni
È stato prelevato del particolato atmosferico su un pannello solare, dopo una perturbazione.
La formazione nebbiosa in Valpadana, ristagna e fa ristagnare tutte le particelle inquinanti, che purtroppo respiriamo e depositiamo nei polmoni.
Le parti metalliche nebulizzate in aria, fanno parte probabilmente di un esperimento militare che va avanti da diversi anni, le scie chimiche.
Dietro ci sono scopi militari, e perciò quando si parla di piani militari, c'è sempre un segreto militare...Lo scopo principale è modificare e dominare il clima.
La sostanza trovata è incredibilmente magnetica. Queste sostanze arrivano dal cielo e si depositano anche su frutta e ortaggi.
L'obsolescenza programmata è una
pratica disonesta in cui i produttori creano prodotti che non durano
a lungo, solo per incentivare i consumatori ad acquistare
continuamente nuovi modelli. Questo ha un impatto negativo
sull'ambiente e sulla società, oltre a truffare i consumatori che
pagano per prodotti che potrebbero durare più a lungo. È ora di
porre fine a questa pratica scorretta e di proteggere i diritti dei
consumatori e l'ambiente.
La ricerca afferma che il 6G può
utilizzare le persone come fonte di energia.
I risultati dicono che le persone sono
in realtà un mezzo per migliorare la capacità della bobina e
raccogliere perdite di energia RF.
Il collegamento della bobina a una
persona raccoglie 10 volte l'energia e non si utilizza la bobina non
rivestita
Questo risultato afferma che i
ricercatori hanno creato un dispositivo indossabile chiamato
"Bracelet+"
E l'umano lo può usare sul suo
avambraccio
Gli autori dicono anche che possono
modificarlo e funzionare come un anello, una cintura o una collana
per la raccolta di energia.
L'infrastruttura per l'uso è già in
atto, la tecnologia e il dispositivo intelligente nelle nostre case,
automobili, lampioni e uffici sono illuminati da lampadine a LED e
possono trasmettere dati. Qualsiasi cosa con una fotocamera
smartphone, tablet, laptop può essere un ricevitore