Studio citato: WhoFi — Deep Person Re-Identification via Wi-Fi Channel Signal Encoding (Avola et al., 2025). Paper: https://arxiv.org/abs/2507.12869
Nota: gli autori riportano ≈95.5% di accuratezza in esperimenti di laboratorio; i risultati sono ottenuti in condizioni controllate e con training sui soggetti testati.
Può il tuo router riconoscerti anche senza telecamere o smartphone? Sembra fantascienza, ma è realtà: WhoFi, una tecnologia sviluppata all’Università La Sapienza di Roma, riesce a identificare le persone analizzando le distorsioni del segnale Wi-Fi provocate dal corpo umano. Un’innovazione che apre scenari affascinanti — dalla sicurezza alla domotica — ma anche inquietanti sul fronte della privacy e del controllo. In questo video approfondisco come funziona, quali rischi comporta e perché il GDPR, spesso solo formale, rischia di non bastare davvero.
Nota: gli autori riportano ≈95.5% di accuratezza in esperimenti di laboratorio; i risultati sono ottenuti in condizioni controllate e con training sui soggetti testati.
Può il tuo router riconoscerti anche senza telecamere o smartphone? Sembra fantascienza, ma è realtà: WhoFi, una tecnologia sviluppata all’Università La Sapienza di Roma, riesce a identificare le persone analizzando le distorsioni del segnale Wi-Fi provocate dal corpo umano. Un’innovazione che apre scenari affascinanti — dalla sicurezza alla domotica — ma anche inquietanti sul fronte della privacy e del controllo. In questo video approfondisco come funziona, quali rischi comporta e perché il GDPR, spesso solo formale, rischia di non bastare davvero.
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